Meglio BTP o un appartamento a reddito? La scelta di un piccolo investitore

Oggi un mio Cliente storico al quale sono molto affezionato, mi ha chiesto:

“Piero, ho 90.000 euro da investire e vorrei crearmi una rendita costante nel tempo.

La banca mi propone dei BTP, ma sto valutando anche l’acquisto di un appartamentino a Conegliano o Vittorio, da mettere a reddito, che poi rimanga a mia figlia ! ”

Abbiamo ragionato assieme:

Acquisto di un immobile a reddito:

• Rendimento potenziale:

tra il 6% e l’8% annuo lordo, a seconda della zona, della tipologia di immobile e della gestione.

• Fiscalità agevolata:

con un contratto di locazione adeguato, si può beneficiare della cedolare secca al 10% (anziché il 21%) e dello sconto IMU del 25%, riducendo notevolmente l’imposizione fiscale sul reddito da locazione.

• Possibile rivalutazione nel tempo:

a patto di acquistare un immobile con le giuste caratteristiche e a un prezzo congruo rispetto al mercato.

• Gestione attenta e mirata:

la selezione degli inquilini e la gestione delle locazioni necessitano di competenza per ridurre al minimo i rischi di morosità e sfitto.

• Aspetti da considerare:

gli immobili richiedono un minimo di manutenzione nel corso degli anni.

Investire in BTP:

• Rendimento netto prevedibile:

media approssimativa del 3/4% sugli 8 anni, con tassazione al 12,5%, rispetto al 26% applicata ad altri strumenti finanziari.

• Sicurezza e stabilità:

investimento garantito dallo Stato, senza alcun impegno gestionale.

• Capitale statico:

i BTP non offrono crescita di valore nel tempo e l’inflazione può ridurre il potere d’acquisto della rendita.

A quel punto gli ho chiesto:

“Vuoi una rendita sicura e senza pensieri oppure sei disposto a investire in un immobile, con una gestione accurata per ridurre i rischi e ottenere un rendimento più alto nel tempo?”

Dopo aver valutato attentamente i pro e i contro, prenderà la sua decisione in base alle sue esigenze ed obiettivi!

Piero Castagner

Consulente Immobiliare